PREMIO BARBAROSSA

 

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Istituito dalla Società Teatrale, dal 1995 viene annualmente assegnato “per onorare coloro che, nei campi dell’arte, della scienza, dello spettacolo e del giornalismo, abbiano dato lustro ai valori della nostra tradizione civile e culturale in Italia e nel mondo”.

Il nome deriva dalla presenza nel Teatro Sociale del prezioso dipinto di Domenico Bruschi, raffigurante l’assedio di Amelia da parte di Federico I Barbarossa (foto a lato), ma vuole altresì essere “un omaggio alla grandiosa visione politica e culturale, che la dinastia Sveva intese realizzare nel mondo occidentale, privilegiando e diffondendo la civiltà, le tradizioni e la nascente lingua del nostro Paese”.

La Giuria è presieduta ogni anno da una diversa personalità della cultura, della scienza, dell’arte o del giornalismo.

 

Nella foto, Domenico Bruschi: l’assedio di Amelia da parte dell’imperatore Barbarossa (telone principale del Teatro Sociale: 1880).

Questi i precedenti vincitori:

Goffredo Petrassi e Franco Mannino (composizione musicale)

Paolo Portoghesi (architettura teatrale)

Elsa De Giorgi ed Ileana Ghione (recitazione)

Michele Mirabella e Franco Bracardi (intrattenimento tv)

Corrado Mantoni e Rosanna Vaudetti (presentazione tv)

Romano Mussolini e Lino Patruno (jazz)

Giorgio Albertazzi (regia)

Giovanni Minoli (divulgazione)

Uto Ughi (musica)

Roberto Napoletano (giornalismo)

Gigi Proietti (teatro e cinema)

Terence Hill (cinema e televisione)

Bruno Canino (musica)

Vittorio Sgarbi (critica d’arte)

Antonio Tajani (istituzioni internazionali)

Gennaro Sangiuliano (giornalismo)